The Sparkling Post & Anelli di Fidanzamento 💍
Ragazze e ragazzi occhi a cuore, e orecchie aperte oggi parliamo di anelli di fidanzamento!
Le origini
Ma per avvicinarci alla nostra epoca e parlare un po’ di più la nostra lingua dobbiamo aspettare il ‘400. Qua dove vediamo l’Arciduca Massimiliano d’Austria commissionare il primo anello di fidanzamento con tanto di brillocco a Maria di Borgogna… e qui per noi amanti dello sbrilluccichio ci sta un “Ave Arciduca”.
Ogni epoca a seguire portò le sue usanze alcune segrete, altre con anelli di poesia dove sull’anello venivano incisi dei versi… Ma solo verso il 1938 inizia a prendere piede l’usanza che tutti noi conosciamo e ciò grazie alla famosissima De Beers. Era questa più grande compagnia di estrazione ed esportazione di diamanti a avviare una enorme campagna pubblicitaria con lo scopo di rilanciare l’usanza dell’anello di fidanzamento.
E in prattica..?
Nei giorni nostri l’usanza prevede di regalare un anello appunto di fidanzamento nel momento della proposta, e tendenzialmente con un solitario o un anello creato appositamente per l’occasione. Di modelli ne conosciamo tanti: il classico solitario con le varie montature il più famoso il classico “Setting” di Tiffany. Un modello ‘cestino’ dove il più celebre è quello donato a Lady Diana, cioè i solitari contornati da brillantini più piccoli… E, da qualche tempo, anelli completamente personalizzati in base al gusto della persona che lo riceve e magari aggiungendo un significato particolare.
Quest’ultima, devo dire, la trovo una soluzione molto romantica! Perché oltre alla decisione della proposta c’è una ricerca ulteriore, quella di rendere unico un gioiello e metterci un significato altrettanto unico e intimo per la coppia. Credetemi, di uomini con queste caratteristiche e con idee davvero meravigliose ce ne sono! E molto spesso sono proprio i gioielli più belli che abbia fatto… ora nella mia mente arrivano subito due anelli fatti tempo fa, uno più bello dell’altro, uno molto importante ed uno denso di significato e bellezza…
Molti maschietti si chiedono se c’è una cifra più giusta da spendere? Sempre che non ci sia una pietra o un anello di famiglia, l’usanza prevede che per l’anello si spendano circa tre mensilità di stipendio. Ma non sempre questo è possibile… E dove questo non è possibile – ma anche in generale – il mio consiglio è quello di regalare un anello che in primis racchiuda il significato di amore vero e dopo di ché il lato economico. Quindi, maschietti, non fate i tirchi e siate generosi, ma non andate a chiedere mutui o prestiti… anche perché poi c’è il matrimonio da organizzare!
Nel caso in cui siate tra i fortunati ad avere un anello o una pietra di famiglia allora il discorso è diverso. Se l’anello di famiglia tramandato magari di generazione in generazione ha un design classico e sempre attuale allora portatelo dal vostro gioielliere. Mettetelo a misura della vostra amata e fatevi avanti con la proposta. Se invece avete “solo” la pietra pensate ai gusti della persona che lo riceverà, fatevi fare delle proposte per la montatura e regalatele un anello nuovo con una tradizione e una storia familiare.
Come sempre se avete curiosità, domande e voi maschietti invece siete alla ricerca di consigli scriveteci senza esitazione.
Buona settimana a tutti!